Raccontare le città
Che cosa vuol dire oggi descrivere un luogo, raccontare una città?
Ora non siamo più costretti a viaggiare. Viviamo in un mondo che si muove sulle immagini: anche il villaggio più sperduto al mondo è stato fotografato decine di volte ed è “visitabile” al costo di una piccola ricerca su Google. Ma non basta.
Quante volte è capitato di leggere un romanzo e ritrovarsi ammaliati da dialoghi, scene, intrecci della trama, colpi di scena, escamotage narrativi. Mentre si è lì a godere di una scrittura sopraffina e di pagine elegantissime, il protagonista arriva in una nuova città, entra in un museo, svolta in un vicolo, si sofferma sulla bellezza di un panorama, o si trova al cospetto di una cattedrale gotica. E a quel punto l’entusiasmo svanisce, il libro si spegne, il racconto muore. Che cosa è successo all’autore? Nove volte su dieci – concentrato sullo sforzo narrativo – si è dimenticato di mettere lo stesso impegno nella descrizione di un luogo. In altre parole, ha letto di questa nuova città su Internet; ha descritto un panorama che non ha mai visto (o li ha descritti tutti e quindi nessuno); ha studiato la cattedrale gotica su Wikipedia.
La sua scrittura, quindi, non gli appartiene più, e il risultato finale è come un coro con due voci dissonanti. Stonate.
Seppure non è vostra intenzione specializzarvi in letteratura di viaggio o guide turistiche, le città, i luoghi storici, le bellezze di un territorio entrano spesso fra le pagine dei romanzi. Anche in contesti puramente narrativi, hanno un’importanza determinante per la tensione e la riuscita di un testo.
Con questo seminario di Ilaria Beltramme vogliamo fare il punto sulle tecniche proprie per descrivere le città e i loro angoli più belli senza cadere nel “soprintendismo” (cioè la tipica scheda turistica delle soprintendenze) e nelle frasi fatte, che se sono il nemico numero uno della narrativa, nella descrizione di un luogo rappresentano una malattia mortale, da evitare a ogni costo.
Nelle ore che trascorreremo insieme proveremo a far chiarezza su questo aspetto della scrittura e – incidentalmente – a parlare di un mondo, quello della Varia, che può offrire occasioni di lavoro ottime per trasformare il piacere di scrivere in un mestiere vero e proprio.
Il seminario, fruibile in qualsiasi momento su Vimeo, dura 9 ore e costa 100 €. Puoi acquistarlo direttamente nello shop, oppure mandando una mail a scrivereunagrandestoria@gmail.com
Se hai difficoltà a coprire l’intera cifra ma sei molto motivata/o, consulta nelle FAQ la pagina dedicata a sconti, prestiti e lezioni in cambio di volontariato.
Programma
1) La mia esperienza di scrittrice “romanista”
- Il giornalismo di viaggio
- L’incontro con un progetto (la mia “mission”: essere una Vestale)
- L’incontro con l’editore/i (pro e contro)
- Dopo 10 anni di libri su Roma, come continuare a celebrarla oltre la scrittura?
2) Raccontare i luoghi
- Sopralluoghi
- Nell’impossibilità del sopralluogo, lo studio (le fonti).
- Descrivere il presente, raccontarne la storia.
- Descrivere senza descrivere (l’importanza di far percepire un luogo nella sua essenza)
- L’ego dello scrittore (uso della prima persona, diari di viaggio)
- Le parole proibite (luoghi comuni e frasi fatte)
- Progettare una guida, un libro “per turisti” (rigore delle informazioni e scrittura piacevole)
- La scrittura, la rilettura, l’editing.
3) Fare pratica
- Esercitazione: Luoghi mai visti e luoghi del cuore.
- Commento e correzione di alcune delle prove degli studenti.
4) Il magico mondo della Varia
- Che cos’è il settore della varia e come destreggiarsi per cominciare a guadagnare con manualistica e libri borderline.
- Lo stato dell’arte del giornalismo “di viaggio”.
5) Domande, approfondimenti, chiarimenti.
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